Ora che son passate numerose settimane dall’inizio dell’epidemia di Sars-Cov-2 iniziano ad emergere ulteriori informazioni riguardo l’infezione.
In particolare all’American Journal of Gastroenterology sono pervenuti studi interessanti sulle manifestazioni gastrointestinali dell’infezione da nuovo coronavirus.
Oltre alle manifestazioni che ormai tutti conosciamo:
- febbre (soprattutto se persistentemente sopra i 37,5°C);
- tosse secca;
- dispnea (difficoltà a respirare);
- tachipnea (>20 atti respiratori al minuto);
- astenia (stanchezza);
- congiuntivite;
- dolori muscolari;
in uno studio cinese svoltosi a Wuhan che ha coinvolto 200 persone con Covid-19 che presentava sintomatologia lieve più della metà aveva avuto sintomi gastrointestinali e un quarto circa erano presenti da soli in assenza di sintomi respiratori. Questi sintomi sono:
- diarrea (2-6 scariche acquose al giorno per 2-8 giorni);
- nausea;
- vomito.
Diciamo una classica gastroenterite virale, anche qui quasi sempre accompagnata da febbre.
Altro dato interessante è che in questi pazienti con sintomatologia gastroenterica si è trovato il nuovo coronavirus nelle feci, anche con tamponi naso-faringei negativi!
Non esistono farmaci contro il nuovo coronavirus. Chi sopravvive all’infezione, e fortunatamente è la stragrande maggioranza della popolazione, lo fa combattendo il Sars-Cov-2 con il proprio sistema immunitario. Possiamo quindi aiutare il nostro sistema immunitario a funzionare al meglio.
A dire il vero c’è già chi aiuta il nostro sistema immunitario ed è il microbiota, cioè quell’insieme di microorganismi che colonizza le mucose del nostro organismo. I primi “soldati” che ci aiutano contro quest’infezione, ma vale per qualsiasi infezione, sono proprio dei batteri. Quelli buoni, naturalmente.
Per causare un’infezione il virus deve entrare da qualche parte e può farlo in prevalenza dalle mucose: respiratoria, gastrointestinale e genitale. Queste mucose sono la nostra prima linea di difesa, sono una barriera fisica e fungono da filtro: fa entrare nel nostro corpo solo chi può (ad es. ossigeno o i nutrienti), espelle gli scarti (ad es. anidride carbonica o l’urea) e tiene fuori i “cattivi”, ad es. virus, parassiti, funghi e batteri cosiddetti patogeni cioè in grado di causare un’infezione.
Senza entrar troppo nello specifico nella pratica succede che i microorganismi patogeni attraversano continuamente le nostre mucose e sono poi eliminati o tenuti a bada dal nostro sistema immunitario. Da cosa dipende quindi l’insorgenza di una infezione, in questo caso virale? Vi sono numerosi fattori, alcuni indipendenti da noi e altri su cui possiamo, almeno in parte, intervenire.
La virulenza del virus: la sua capacità di attraversare i sistemi di difesa di un organismo per poi moltiplicarsi. E’ legata al virus e non possiamo intervenire.
La carica virale: con quanto virus siamo venuti a contatto e, successivamente, la quantità di virus che abbiamo in corpo. Qui si può intervenire in primis con il distanziamento sociale, va da sé che se siamo venuti a contatto con una persona positiva la carica virale sarà maggiore quanto maggiore e ravvicinato sarà stato il contatto (peggio ancora se l’altro ha tossito o starnutito, oppure se l’ambiente era chiuso e/o climatizzato). Successivamente, si può intervenire migliorando il nostro microbiota che, quando ottimale, abbassa la carica di qualsiasi virus o batterio patogeno con cui veniamo a contatto e aiuta il nostro sistema immunitario a funzionare al meglio.
Il nostro stato di salute: se il nostro corpo è debilitato anche una carica virale bassa potrà scatenare un’infezione seria, il recupero da una grave infezione di Covid-19 è lungo e richiede energie e resistenza da parte dell’organismo, ecco perché i più deboli hanno mortalità maggiore. Tra le cause di debilitazione ricordiamo malattie, pregresse e in atto (l’elenco sarebbe lunghissimo ma tra le maggiori ricordiamo malattie autoimmuni, diabete, malattie cardiovascolari, malattie polmonari, tumori e chemioterapie, terapie immunosoppressive, ecc…), stress, fumo, alimentazione sbagliata e, cosa che spesso viene sottovalutata, mancanza di sonno.
Mantenere un microbiota sano non può quindi che farci del bene. Di seguito trovate uno schema specifico per aiutare contro le infezioni virali in generale. Non è una terapia contro il nuovo coronavirus e non ve ne sono ancora, questo virus non è mai entrato a contatto con l’uomo e il nostro sistema immunitario deve formare gli anticorpi contro di esso per la prima volta. Un ambiente intestinale che funziona bene aiuta il nostro sistema immunitario in questo compito molto importante.
Schema da iniziare idealmente una settimana circa prima di tornare alla vita sociale per esser pronti quando riavremo contatti con le altre persone:
Microflorana-F Direct 10, 1 flaconcino al giorno prima di colazione x 20 gg
contemporaneamente iniziare
Enterelle Plus 2 capsule al giorno a stomaco pieno x 6 gg (1 confezione da 12)
una volta terminate iniziare
Rotanelle Plus 1 capsula dopo colazione x 24 gg (2 confezioni da 12)
Citogenex 1 capsula dopo cena x 30 gg (1 confezione)
Visto che è un periodo in cui bisogna anche guardare al portafoglio l’ottimale è lo schema completo ma i prodotti non in grassetto sono facoltativi.
Ricordo inoltre che è inutile assumere probiotici se poi il nostro stile di vita rovina l’ambiente intestinale!
Da favorire:
verdura, frutta, frutti di bosco (anche succhi, meglio senza zuccheri aggiunti), prodotti integrali, legumi, pane del giorno dopo, cioccolato fondente > 80%, pesce, carni bianche e maiale
Da limitare:
carni rosse, alcol, zuccheri raffinati, latticini, prodotti industriali